Paolo
Tinè, del ramo dei “Cazzarelli”, da ragazzo era conosciuto come Paolo Tarzan
per la grande abilità di arrampicarsi sugli alberi tale e quale una scimmia, vale
a dire come Tarzan, l’uomo scimmia per antonomasia.
Sotto
le finestre sud del plesso scolastico delle elementari di Piazza Biblioteca, di
fronte alla porcilaia dove don Nannino tirava su i suoi maiali a forza di lavatura,
cioè con l’acqua di cottura della pasta della refezione scolastica, una
volta esisteva un gigantesco albero che in altezza superava le finestre del 1°
piano. Su quell’albero, Paolo, tutti i giorni all’uscita da scuola, dava
dimostrazione della sua destrezza arrampicandosi fin sulla cima e, saltando da
un ramo all’altro, emulava le gesta di Tarzan, accompagnate, naturalmente, dal
mitico urlo.