Nei primi
decenni del secolo scorso a Palazzolo, la neve, abbondante, si vendeva al
prezzo di cent. 20 il chilogrammo. Gli
inverni di una volta però erano senz'altro più rigidi e le nevicate sui
declivi dell'Acremonte non erano affatto infrequenti, anzi.
Una controprova di quanto asserito,
tra gli altri, ce la dà Gabriele Iudica. Scrive, infatti, l'insigne archeologo
e mecenate palazzolese: "Era già
sopraggiunto l'inverno (anno 1814, n.d.a.) ed in vero rigidissimo pe' venti
aquilonari, e pel frequente fioccar della neve..." (Le antichità di
Acre, Messina 1819, copia anastatica ISA, p.74).