Si chiamava Francesco Lombardo, ma per i
Palazzolesi era don Cicciu Pastasciutta,
nome "d'arte" diventato poi una sorta di marchio di fabbrica, visto
che come ultimo mestiere scelse quello di fabbricare giocattoli.
«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)
Tempo di crastuna (o barbaini)
A luglio e ad agosto si va per
chioccioline (vavalucieddi) che,
dormienti, stanno abbarbicate su spine e cespugli. Per non pungersi e per far
presto occorre munirsi di un bastone e di un vecchio ombrello aperto all'ingiù:
battendo gli steli le chioccioline vanno a finire sugli spicchi dell'ombrello.
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TOPONOMASTICANDO. Palazzolesi illustri nella toponomastica cittadina: Padre Bartolomeo Bernal (1425-1500)
(Ronco
Bernal, 2° a dx di via Ariete)
Ronco Bernal... Bernal! Chi era costui? Questo è il dubbio che assale chi nel leggere il nome di una strada intitolata ad un personaggio locale, si trova al cospetto di una targa che ne riporta il cognome nudo e crudo.
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