Ancora
fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, il contadino, proprietario di 3-4
ettari di terreno, di un mulo o di un asino e di qualche bovino, riusciva a
lavorare in proprio collaborato dalla moglie e dai figli maschi (figghi
màsculi, cannizzi addritta); in caso
di bisogno reclutava a giornata qualche bracciante (jurnataru).
I massari, invece, proprietari di stacchi di terra più estesi con diversi equini
e più bovini necessitavano di manodopera salariata (jarzuni) allocata ad
anno (adduvati) per procedere ai lavori più faticosi della campagna.