Resibela ti cermo non fare più male

Rimedi e scongiuri nella tradizione popolare

Sulla scia di un pezzo pubblicato qualche tempo fa (Precetti antichi d'igiene), ancora una volta vogliamo generosamente mettere altri rimedi a beneficio di chiunque, di sicuro assai utili per superare taluni problemi di salute che nel quotidiano affliggono un po’ tutti.

Sono ricette e/o suppliche vergate in un dialetto maccheronico e sgangherato di cui si è tentato di decodificare prima di tutto le parole e quindi passo passo i versi (versi?) e il senso.  

Fuor di metafora questi "precetti" sono stati tirati fuori da un quadernetto scolastico che porta la data del 23.10.1949. Me li ritrovo in originale, e questa volta non "a mia insaputa" come i precedenti, ma grazie ad un amico di Carlentini nipote dell'autore (o dell'autrice) ben lieto di farmene dono una ventina di anni orsono.

Per agevolare il lettore è stata compiuta un’assai complicata traduzione esegetica in lingua, inserita subito dopo ogni tematica formulata in quel dialetto di cui sopra. Buona lettura!

 

1-Preghiera di anbarare (per dolore di testa)

Angele e Arcangele, che in cielo state

tutti vi a unito lo Angelo ? (illeggibile)

 uno di voi da me venite

aiutatemi e aiutamo con cura a questa chreatura

che sofre di michrania mal di testa

debolezza scossenerve ittura scapisatura uchiatura

ti cermo e lascia libira a chreatura

1-Preghiera da imparare (per il dolore di testa)

Angeli e Arcangeli, che in cielo state

tutti vi ha uniti l'Angelo ? (illegibile)

uno di voi venite da me  

aiutatemi e aiutiamo con cura questa creatura

che soffre di emicrania, mal di testa,

debolezza, scossa di nervi, ittero, eritema da contatto,

ti ammalio e lasci libera la creatura

 

2-Resibela

Resibela ti cermo non fare più male

lascia la? (illeggibile) e vatine in fondo al mare

sperdite fra valli e fra collina.

Resibela io ti celmo lasciami la bambina

scappa come il vento [1] non darci più tortura

Resibela si cirmata lascia libera a chreatura.

2- Risipola o Erisipola

Risipola ti ammalio non fare più male

lascia la? (illeggibile) e vattene in fondo al mare

disperditi fra valli e fra collina.

Risipola io ti ammalio lasciami la bambina

scappa come il vento non darle più tormento

Risipola sei ammaliata lascia libera la creatura.

 

3-Vermi

Luni e Santu Marti e Santu

Mercuri e santu Iovi e Santu

Verneri e Santu Sabatu e Santu

Domenica Pasqua lu vermi casca

casca a testa puzzuni

viva viva nostro Signore

u nomi da Santissima Trinità

stu vermi di sta panza cià passari

3- Vermi

Lunedì è Santo Martedì è Santo

Mercoledì è santo Giovedì è Santo

Venerdì è Santo Sabato è Santo

Domenica Pasqua il verme casca

casca a capo chino

viva viva nostro Signore

a nome della Santissima Trinità

questo verme da questa pancia deve svanire

 

4-Butta (mpudda)

Ti scungiuru cosa brutta

cu la menti e cu la ucca

iu ti scungiuru

e Gesù Cristu ti sana cu Santità

stu itu nù ne mio

e calatu do Ternu Diu

lu Nomi da Santissima Trinità

sta butta (mpudda) di sta ucca cià passari.

4- Bolla (vescichetta)

Ti scongiuro cosa brutta

con la mente e con la bocca

io ti scongiuro

e Gesù Cristo ti sana con Santità

Questo dito non è mio

è sceso dall'eterno Dio

il nome della santissima Trinità

questa bolla da questa bocca deve scomparire.

 

5-Dolore

Lu Signuruzzu di fora vinea

a campagna si ni iu pa ripusari

? (illegibile) passau di na massaria

e trovò nomu bonu e na femina ria

pi manciari ci resi pani ruru

pi beviri ci resi feli àcitu

pi cuccari ci resi lino moglio,

vattini roglia ca nun ti oghio

cu nomi da Santissima Trinità

stu ruluri di sta panza cia passari.

5- Dolore

Il Signore da fuori veniva

in campagna se ne andò per riposare

? (illeggibile) passò da una masseria

e trovò un uomo buono e una donna cattiva

da mangiare gli diede pane duro

da bere gli diede fiele acido

per dormire gli diede crine bagnato,

va via doglia chè non ti voglio

con il nome della santissima Trinità

questo dolore di pancia gli deve passare.

 

Iblon, giornale online, marzo 2013

 Nota

[1] Osserva Corrado Avolio: La Erisipula (Risibula) è uno spirito maligno, che si attacca alla faccia e a qualunque altra parte del corpo. I rimedi non valgono; ci vogliono scongiuri e blandizie, acciocchè quella si persuada a lasciare la casa dove è entrata. Cfr. C. Avolio, Canti popolari di Noto (1875), Bologna, Forni, 1970, p343.