Omaggio ad Andrea
a due anni dalla sua scomparsa (9 giugno 2010)
Il 10 e l’11 aprile il “Grandioso
Crocifisso” di Andrea Caruso sarà esposto davanti la facciata di San Sebastiano
a Palazzolo
Un’opera ciclopica quella realizzata
da Andrea Caruso affermato maestro d’arte palazzolese. E ancora una volta
Palazzolo alla ribalta grazie alle originali idee di intelligenze creative.
Una decina di anni fa l’irraggiungibile “abete stellare”, un
albero di natale realizzato con migliaia di lampadine e grande quanto la facciata
della chiesa di san Sebastiano, fece scalpore. Oggi un “Grandioso Crocifisso” dipinto su tela alto 25 metri realizzato dal giovane Andrea,
reitererà l’exploit per Pasqua. Un’opera da Guiness.
“Era da tempo che mi frullava per la testa l’idea di
realizzare un’opera pittorica eccezionale dedicata alla chiesa - dice Andrea -
ma non riuscivo a focalizzare bene nessun progetto. Poi a poco a poco dopo
avere vagliato a lungo le diverse ipotesi che mi venivano in mente, ha iniziato
a prendere corpo l’idea di realizzare un Gesù crocifisso su tela da esporre
davanti alla facciata della chiesa di san Sebastiano, grande, però, quanto la
stessa facciata. E’ questa l’eccezionalità.
Tantissime le difficoltà sorte per le straordinarie misure
dell’opera. Assieme a mio padre Ignazio, senza il quale penso che non sarei
arrivato al compimento del progetto, abbiamo dovuto pianificare tutto prima.
Elaborato lo schizzo bisognava trovare il sistema di gestire il rotolo nella
fase della pittura (25 m .
x 1,65 m .,
ce ne sono voluti tre, n.d.a.) in uno spazio limitato come può essere l’atelier
di un pittore. Difficoltà quindi di ordine tecnico e logistico più che di
ordine artistico.
La soluzione è stata quella di lavorare su tre metri di tela
per volta srotolandola da una parte e poi arrotolando dall’altra parte la
tranche dipinta. E così sino a completare i 25 metri . Con il secondo
rullo abbiamo pitturato l’altra metà croce del segmento verticale, combaciante
con la prima metà e tutte due insieme, naturalmente predisposte per andare a
combaciare con il braccio orizzontale costituito da un terzo telo diviso in
quattro parti incollate tra loro. Per questa operazione per forza di cose siamo
stati costretti a lavorare all’aperto, nello spazio antistante il laboratorio.
Ho usato il Vinavil e gancetti metallici, visto che non era possibile cucire
con il filo i vari teli a causa della robustezza della stoffa che è la stessa
che si usa per realizzare i quadri. In tutto ci sono voluti circa quattro mesi
di lavoro, naturalmente non continuativo, per portare a termine l’opera, ma
alla fine siamo rimasti contenti del nostro operato.
Dopo l’ultimo colpo di pennello fremevo dalla voglia di
vedere per intero il dipinto. L’avevo controllato al computer, è vero, grazie alla
digitale che mi è stata assai utile per fotografare tutte le fasi del lavoro
per poi assemblarle. Le proporzioni c’erano, però volevo vedere l’opera per
intero nella realtà. Per tale anteprima abbiamo utilizzato la superficie della “terrazzina”
della chiesa di san Sebastiano. E lì con mio padre abbiamo avuto conferma della
giustezza delle proporzioni. Avendo a che fare con una tale sorta di misure si
potrebbe anche prendere qualche abbaglio! Senza presunzione ritengo che il mio
“Grandioso Crocifisso” su tela sia da record. Aspetto eventuali smentite”.
-Andrea quale tecnica di pittura hai utilizzato?-
“La tecnica mista, il Crocifisso è dipinto a tempera,
Gesù Cristo ad olio. Le fattezze del Cristo non si rifanno a nessuna opera nota,
è un Cristo come l’ho immaginato io, un mio Cristo personale, un’opera d’autore”.
-Come sarà fissata la tela sulla facciata della chiesa?-
“Abbiamo preparato un telaio in legno che manterrà rigida la
parte alta della croce sino al braccio orizzontale, la parte sottostante
dell’elemento verticale è libera. Il telaio in legno a sua volta sarà fissato a
dei tubi innocenti predisposti sulle ringhiere dei due ordini della facciata
aggettanti per circa un metro. Tale ancoraggio dovrebbe salvaguardare dal vento
il Crocifisso. I punti più critici sono le estremità del braccio orizzontale
lungo 15 metri .
Speriamo che per il 10 e l’11 aprile non soffi la tramontana…”.
Il Corriere degli Iblei,
marzo 2009
2 commenti:
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