«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

Il 1° settembre a Palazzolo san Ciliu (sant’Egidio), ovvero quando si teneva a fera i l’uommini

 

Ancora fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, il contadino, proprietario di 3-4 ettari di terreno, di un mulo o di un asino e di qualche bovino, riusciva a lavorare in proprio collaborato dalla moglie e dai figli maschi (figghi màsculi, cannizzi addritta); in caso di bisogno reclutava a giornata qualche bracciante (jurnataru). I massari, invece, proprietari di stacchi di terra più estesi con diversi equini e più bovini necessitavano di manodopera salariata (jarzuni) allocata ad anno (adduvati) per procedere ai lavori più faticosi della campagna.

San Sebastiano depulsor pestilitatis. Da Roma a Pavia alla Sicilia

 

La basilica di San Pietro in Vincoli è nota perché, fra le tante reliquie e opere d'arte, ospita soprattutto la celebre statua marmorea del Mosè di Michelangelo.

Grande stupore suscita, ciononostante, il mosaico nel terzo altare della navata sinistra raffigurante un San Sebastiano maturo, con la barba e nelle vesti di un tribuno romano (fig.1).