«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

Dal latte (di capra) munto a vista, al “mungitoio municipale”, al latte in bottiglia, al tetrapak

Lu culu ‘nta la petra, la facci ‘nta lu culu, e li manu ‘ntra li vèrtuli            


Nell’immaginario collettivo il latte ha avuto da sempre un ruolo centrale come elemento primordiale e fonte di vita. È il primo alimento che si scopre appena si viene al mondo ed è anche il più completo e ricco tra quelli esistenti in natura. 

C’era una volta… A naca a-bbuòlu

 


L’immagine della casa ri stari con il letto matrimoniale, la naca a-bbuòlo, il cannizzu, per tanti anni è stata icona e ambasciatrice della Casa-museo di Palazzolo e della civiltà contadina iblea. Quando fu pubblicata, nel novembre del 1972 (era la sovraccoperta del volume di A. Uccello, Folklore Siciliano…), rappresentava ancora un passato abbastanza recente e se possibile ancora rintracciabile in certe zone dell’isola. Oggi a distanza di quarant’anni è passata un’eternità e quel passato è scivolato via definitivamente.