«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

Vincenzo, il naif di via Trionfale a Roma



A qualsiasi ora del giorno lo trovi sempre lì, nella sua bottega all'aperto, sul marciapiedi nel punto in cui a Roma la via Trionfale incrocia la via Troya, all'altezza del civico 8704.
Un tavolo, uno sgabello, qualche attrezzo, vinavil, chiodi, colori e un carrello del supermercato per riporre al coperto la sua roba quando a sera chiude la lunga giornata lavorativa.

Albero di Natale, Presepe, o Presalbero?

Oggi, accanto alla italianissima tradizione del Presepe, si è sempre più diffusa la tradizione dell’Albero di Natale



Palazzolo Acreide. Albero di Natale o Presepe? Un mese prima di Natale, ma anche prima, bancarelle, negozi, grandi magazzini, centri commerciali, straripano di pastori, casette, abeti artificiali e naturali, fili argentati, palline, luci, puntalini, insomma tutto quello che occorre per l’Albero e il Presepe. Il marketing da un lato, la società dei consumi dall’altro, hanno ormai anticipato di molto i tempi che precedono le feste calendariali e così i prodotti voluttuari compaiono prestissimo sui banchi  di vendita.    

Immacolata Concezione: festa della devozione universale

Quantu è bedda Maria ‘Mmaculata! / Ca l’angili la vonnu fari zita, / Nun cc’è nuddu ca l’ha taliata / sulu Giuseppi e la parma ciuruta.

PALAZZOLO ACREIDE. L’8 dicembre ricorre la festa più importante dell’Avvento, la solennità dell’Immacolata Concezione. Lo stesso giorno, per tradizione, si allestisce il presepe o l’albero; è quindi una sorta di preludio al Natale, anche se oggi, in pieno consumismo, le avvisaglie hanno inizio molto prima con l’esposizione e la vendita degli addobbi natalizi. Sempre la tradizione imponeva che in questo giorno si mangiasse la mortella, i cui rami carichi di bacche nere o bianche servivano anche ad adornare il presepe.

ERAN VENTUNO: Patri Giannoni u ranni (Rev. Don Giovanni Giannone)

Tornò alla casa del Padre all’alba di uno sciroccoso 19 febbraio del 1979. Aveva 66 anni e da più di un mese era degente presso la divisione di urologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa.