«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

San Sebastiano: martire e taumaturgo contro le epidemie

Fu legato a un palo e trafitto da tante frecce da sembrare un riccio

s. Sebastiano in un murales dei giorni nostri
via dei Pettinari, Roma

Il 10 agosto Palazzolo Acreide festeggia San Sebastiano martire, protettore della città. E' una festa religiosa e popolare che alla solennità liturgica accompagna una consolidata tradizione folkloristica e culturale in grado di richiamare una grande moltitudine di persone attratta dalla spettacolarità della festa e dai secolari riti devozionali. Il 20 gennaio, per i Palazzolesi diventato giorno di precetto sin dal 1623, è riservato alla festa liturgica e alla processione serale del simulacro.

La festa di san Sebastiano: devozione e folklore a Palazzolo

"A Sciuta" (foto Paolo Gallo)


Il Teatro greco, le latomie, i misterici “Santoni”, le Chiese e i Palazzi barocchi, la Villa comunale, la Casa-museo. Le strade, i vicoli e i balconi straripanti di fiori, le lunghe scale sinuose, l’ospitalità della gente. E poi le feste, gravide di pietà popolare e di folclore. Sono queste ed altre ancora le seducenti malìe che incantano chi si trova a visitare Palazzolo.

Per le feste arriva ancora l’indovina-ventura col pappagallo



“…Ricchezze, onori, amore, proprio tutto quello che volete, non mancherà al più presto possibile di venire incontro alla vostra persona…”


Nel mese di luglio a Palazzolo si rinnova il pellegrinaggio alla Madonna delle Grazie

Si parte alle ore 7, dalla chiesa di san Sebastiano. Strada facendo, mentre al gruppo si uniscono altri devoti, si recita il Rosario...



Ai primi tepori, la soglia della chiesetta della Madonna delle Grazie si veste di violette, di primule, di margheritine, di anemoni,  poi di rose, di papaveri, di spatuliddi. Chiunque  si trovi a passare per andare all’acqua a san Giovanni si ferma e lascia ai piedi della porta un piccolo segno di devozione.