A Palazzolo passa ancora un ambulante
modicano che altre ai capperi (i coccia ‘e ciaaaappiri) vende mazzetti di
origano spontaneo.
Palazzolo Acreide. Estate, tempo di origano. Origano, “gioia della montagna”, dal greco “oros”, montagna e “gonos" gioia.
E l'origano che cresce sulle montagne e sui declivi collinosi delle aree mediterranee, è proprio una gioia per gli occhi e per l'olfatto. Secondo la tradizione della mitologia greca, il profumo dolce e gustoso di quest’erba era stato creato dalla dea dell’amore Afrodite come simbolo della felicità e della fortuna e pertanto cresceva abbondante nel suo giardino dell’Olimpo. In conformità a tale simbologia gli stessi Greci e poi i Romani incoronavano gli sposi con ghirlande di origano. Gabriele D’Annunzio, in uno dei suoi Madrigali (A mezzodì), ricorda di avere ritrovato la dolce fragranza dell’origano nel bacio di una ninfa: “… e nella sua saliva amarulenta assaporai l’origano e la menta”.
A ’ricinu è una pianta spontanea o coltivata, appartenente alla
famiglia delle Labiate. Comprende ben 45 varietà mediterranee (tra cui anche la
maggiorana) che hanno il loro habitat in terreni dal clima temperato e fino ai 2000 m . Il luogo d’origine
delle specie più aromatiche, è la Grecia. L ’uso
maggiore lo si fa in cucina.
In estate, quando i fiori
incominciano a schiudersi, si raccolgono i rametti giovani con le sommità
fiorite di colore rosa o bianco (a seconda della varietà) si ammazzettano e si appendono
all’ombra ad essiccare. Dopo qualche giorno si sbriciolano fiori e foglioline rigirandoli
tra le mani e il tutto poi si conserva in barattoli di vetro a chiusura
ermetica.
L’origano oltre che andarlo a
raccogliere di persona, lo si trova in vendita a mazzetti o chiuso in
luccicanti vasetti presso i supermercati. A Palazzolo passa ancora un ambulante
modicano che altre ai capperi (i coccia
‘e ciaaaappiri) vende mazzetti di origano spontaneo. Sino a qualche tempo
fa, in via Nazionale e poi in via Garibaldi, Di Blasi usava il cofano e il
tetto della sua auto per l’essiccazione e come banco di vendita per l’origano
di stagione raccolto da lui stesso.
In cucina
Il sapore dell’origano è
tipico della cucina mediterranea. E’ molto usato nella cucina francese,
spagnola e greca però è l’Italia il paese che lo ama e lo usa di più. E’ un
prezioso alleato in cucina e come tale insaporisce e aromatizza anche i piatti
più complessi ed esalta quelli più semplici come l’insalata di pomodoro, la
caprese o la pizza. Proprio la larga diffusione di quest’ultima ha favorito l’uso
dell’origano anche nel profondo nord.
E’ inconcepibile pensare a
una fetta di carne arrostita senza una bella spolverata di questa erba magica o
a una morbida pagnotta fragrante di caldo e condita con olio, peperoncino e
sale, senza origano. Impensabile davvero. Cosa sarebbe il salmoriglio per la
carne e per il pesce con olio, sale, menta, rosmarino, salvia, alloro e chi più
ne ha più ne metta, ma senza origano? E le patate bollite senza origano? Per
coloro ai quali risulta indigesto o non sopportano in bocca i piccoli frammenti
di quest’aroma è sufficiente bruciare nel barbecue o nella piastra dei rametti
di origano che profumeranno le pietanze.
Quest’erba deliziosa si
adatta a meraviglia ai piatti di pesce, alle marinate di carne e di pesce, per
non parlare del pesce rianatu, della
pizza rianata, ecc. ecc .
L’origano si può usare come
bevanda in infuso al posto del tè, è ricco di antiossidanti, si può usare in
gelateria per insoliti sorbetti o gelati particolari. Un’erba aromatizzante
dunque che invita a svariate gioie del palato e si adatta a moltissimi impieghi
in gastronomia.
Proprieta’ terapeutiche e credenze
Ma l’origano
è utilizzato pure come rimedio erboristico e non solo. Sin dall’antichità gode
fama di potente antisettico ed antivirale. Le civiltà che gravitano attorno
all’area mediterranea lo hanno sempre usato per curare diversi disturbi. Erano
soprattutto le donne a tramandarsi l’uso sapiente delle erbe con le quali esse
sapevano preparare quei rimedi efficaci
nella cura dei piccoli malanni della vita quotidiana e per curare i disturbi
prettamente femminili. Ippocrate attesta l’efficacia di bagni di vapore mondativi
all’origano in caso di sterilità della donna e Plinio il Vecchio consigliava
origano e aceto per secondare il parto o nell’eventualità di perdita di sangue
ai genitali. I cavadenti di una volta lo facevano assumere ai pazienti con
l’ausilio di un imbuto per attenuare il dolore del mal di denti e prima
dell’estrazione.
A livello
intestinale stimola la secrezione di succhi gastrici, aiuta la digestione e
attenua il mal di pancia. Contro la ritenzione idrica si consiglia l’infuso diuretico
di origano, e se la ritenzione è associata a debolezza e a fermentazione
intestinale si utilizza anche la tintura madre costituita da olio essenziale di
origano da prendere a gocce.
Sull'apparato respiratorio il decotto di origano esercita
un'azione sedativa della tosse, fluidifica il muco e facilita l'eliminazione
del catarro, combatte l’asma, ha una blanda azione purificante. Suffumigi e
inalazioni di origano liberano il naso, attenuando il senso di occlusione, la
pesantezza al capo e le nevralgie che ne conseguono.
Aiuta la circolazione
periferica, con gli infusi si curano le emicranie di origine nervosa, la
depressione, l’isteria, i reumatismi, i
dolori articolari, il mal d'orecchi. Si sostiene che sia efficace anche contro
il mal di mare. Un impiastro di origano allevia i dolori del torcicollo e
esercita un'azione antinfiammatoria, e grazie alle proprietà cicatrizzanti è
usato per pulire le ferite.
L’olio
all’origano assieme all’olio di mandorla serve per potenti massaggi drenanti,
per massaggi alle gambe, per il gonfiore dei piedi. Se mescolato allo shampoo,
aiuta a fortificare i capelli. In infuso aggiunto all'acqua del bagno ha potere
rilassante; l’olio essenziale di origano, diluito a creme cosmetiche o ad oli
vegetali, è un’efficace arma contro la cellulite profonda, grazie al lieve
effetto drenante che provoca sull’epidermide; inoltre l’olio essenziale e’
impiegato nell’industria liquoristica, cosmetica e alimentare come
aromatizzante.
L’origano secondo la credenza popolare preserva dalle maledizioni
delle streghe, dagli spiriti cattivi e dai folletti. Spolverandolo oltre la
soglia della porta di casa si tiene lontano il diavolo dall’abitazione. Aiuta,
inoltre, l’anima dei defunti a trovare la pace e per questo motivo spesso
veniva piantato vicino alle tombe. Spesso fa parte degli ingredienti di elisir
e unguenti per guarire le pene amorose e pare che abbia un influsso positivo
sugli amanti indecisi.
Non tutte le varietà di
origano, per tali pratiche sono apprezzate in egual misura. Il più idoneo
risulta il "dittamo" (Origanum
dictamnus), che cresce abbondante sul monte Dicta a Creta. Considerandolo
un vero talismano, spesso le donne lo
coltivano (o lo coltivavano) in vaso, trasferendo sulla pianta la loro parte
affettiva e stabilendo con essa quasi un legame magico.
Ne Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba “La
zia Bettina… è molto affezionata a una pianta di dittamo che tiene sulla
finestra… Basta dire che ci discorre perfino insieme e gli dice: -Eccomi bello
mio, ora ti do da bere! Bravo, mio caro, come sei cresciuto!”. E subito dopo vedendo che il dittamo cresceva
proprio a vista d’occhio (Gian Burrasca a insaputa della zia lo spingeva da
sotto con uno stecco verso l’alto), la povera zia esclama: “Ma questo è un miracolo! Ferdinando mio, Ferdinando adorato, che forse
il tuo spirito è in questa cara pianta che mi regalasti…?”.
Per l’uso terapeutico si
consiglia di cogliere l’origano all’alba, mentre per i riti magici l’ora
migliore è la mezzanotte.
IL CORRIERE DEGLI IBLEI, luglio-agosto 2009
1 commento:
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