Via Giovanni Vaccaro: da via Bando Superiore a via Maestranza
Oltre alla via sulla quale insiste il palazzo omonimo, a Giovanni
Vaccaro è intitolato l'Orfanotrofio da lui fondato annesso alla chiesa
dell'Immacolata.
La via in oggetto in una
mappa del catasto del 1875 era ancora denominata via Guardia e iniziava dall'incrocio
di via Bando Superiore per finire nell'attuale piazza Liberazione. Qualche anno
dopo fu divisa in due e intitolata a due benemeriti palazzolesi scomparsi di lì
a poco: da via Bando Superiore a via Maestranza prese per l'appunto il nome di
Giovanni Vaccaro; dalla via Maestranza alla suddetta piazza fu dedicata a
Gaetano Italia.
Il dott. Giovanni
Vaccaro fu sicuramente un filantropo. Intraprendente, disposto a prendere
iniziative onerose e a rischio, con il suo spiccato altruismo contribuì ad
alleviare lo stato di difficoltà di chi era in condizioni di bisogno, anche a
costo di incomprensioni e di fraintendimenti. La sue svariate attività (fu anche amministratore
comunale e tesoriere della locale "Accademia del Progresso") gli
procurarono tanti attestati di apprezzamento e di benemerenza.
A lui si deve lo
sviluppo del quartiere Guardia, spazio incolto e ingombro di fimi, che il Decurionato fin dal 1855 aveva
individuato come idoneo per fabbricarvi le case per "i comunisti di questo Comune" (ACPA).
Già subito dopo il
terremoto del 1693 la città aveva incominciato a spostarsi e a riedificare il
nuovo abitato "nella parte di sopra
per essere sito più commodo".
Per quanto riguarda il
quartiere Guardia, in particolare, è a partire dalla seconda metà dell'800 che
questa tendenza prende maggiore impulso se P. Giacinto Farina nel 1863 scriveva. "In
quest'anno dicembre 1863 ai palazzolesi venne il prurito di fabbricare un nuovo
quartiere alla Guardia e di già cresce a meraviglia: e il quartiere
dell'Annunziata va di giorno in giorno a sparire".
Nel 1860 il Comune concede in enfiteusi al
dott. Giovanni Vaccaro nella suddetta contrada uno stacco di tre tumuli e un
mondello, poi nel 1863 un'altra concessione e così di seguito. Il dott. Vaccaro
fabbricava a sue spese per i più bisognosi concedendo loro di "pagare il valore della casa a lunghissime
rate" (ACPA).
Dopo il terremoto del 1693, che sull'Acremonte
distrusse l'antica chiesa dell'Assunta con Convento annesso, i PP. Minori
Osservanti si spostarono in un sito più prossimo all'abitato. Qui, a
"Palazzo", ricostruirono il Convento e la nuova chiesa. Andati via
gli Osservanti nel 1876, il vescovo di Noto concesse il Convento alle Suore
della Carità (vincenziane).
Incoraggiato dalla presenza di queste
religiose, Giovanni Vaccaro avviò subito le pratiche per l'istituzione di un
Orfanotrofio nel convento. Grazie alle sue continue sollecitazioni e alle
opportune conoscenze il primo aprile del 1880 il Governo decretò la fondazione
di tale Istituto. Appena il giorno dopo, il 2 aprile, il dott. Vaccaro passò a
miglior vita.
L'Orfanotrofio prese il nome dal suo fondatore
(è ancora viva nella memoria di tanti palazzolesi quella lunga teoria di
orfanelle (una trentina circa) del "Vaccaro", in processione funebre
sino al cimitero dietro compenso di poche lire, col velo in capo e la
"Medaglia Miracolosa" sul petto, accompagnate dalle suore
“vincenziane” dal caratteristico
copricapo bianco, a larghe tese spioventi, rigidamente inamidate).
In seguito, l'Orfanotrofio fu retto dalle
suore Orsoline fino al 1986. Attualmente i locali di tutto il complesso, di
proprietà del Comune, sono in disuso.
Palazzo Vaccaro, dal 1887 proprietà del Comune, è la casa "palazzata" tardo barocca appartenuta al benemerito dott. Giovanni.
L'area su cui sorge tale palazzo, stando a padre Giacinto Leone, è la stessa in cui, dopo il terremoto del
1693 "si pensò di reedificare tutto
l'abitato nella parte di sopra, per essere più commodo e primo vi si portò la
chiesa madre in una commoda barracca, situata un lungo tiro di pietra distante
dalla chiesa di S. Sebastiano , dove presentemente vi è la Specialia à lato
sinistro della strada che a drittura si va alle botteghelle (...), ma poichè
non si effettuò il disegno dopo la dimora d'anni cinque altra volta (la chiesa
Madre) si trasferì nell'antico sito" .
In questo palazzo, a piano terra c'è la sede del "Museo dei
viaggiatori". Il primo piano
dispone di numerosi locali che attualmente vengono utilizzati per mostre ed
eventi di vario genere.
In tempi recenti ha ospitato il Comune "sfrattato" per lavori
di restauro e di consolidamento al Palazzo municipale. In tempi meno recenti ha
ospitato la Scuola Elementare femminile, poi
nel 1937 il Liceo-ginnasio comunale "Michelangelo Pantano" e poi nel
1952 la Scuola Media subito costretta a trasferirsi nella sede dell'Istituto
Industriale perchè il palazzo colpito dal bombardamento del luglio1943 fu
dichiarato inagibile. In seguito ha pure ospitato l'Istituto Magistrale.
L'acquisizione al Comune di un così importante e storico immobile la si
deve alla completa e pregressa disponibilità del dott. Vaccaro.
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