«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

TOPONOMASTICANDO: Nicolò Zocco


Via Nicolò Zocco: da piazza del Popolo a via Garibaldi 

Di Nicolò Zocco, si conosce soprattutto la sua opera più fortunata e diffusa: "Palazzolo-Notizie Storiche". Con questo lavoro, edito nel 1873, l'autore si propone di ridestare nei suoi concittadini "...le rimembranze d'un tempo che più non è..." ed "...eccitare nei cuori la sacra scintilla del patrio affetto".

E questo scopo lo raggiunse appieno. L'opera agevole e snella dà una miriade di notizie che riguardano la storia di Palazzolo, dalle sue origini elleniche ai nostri giorni e accenna ad alcuni illustri palazzolesi che in un modo o nell'altro contribuirono a migliorare e a valorizzare la città. Il testo per di più è ricco di note e di considerazioni che lo rendono piacevole e accessibile a chiunque. Suscita interesse e curiosità sin dal primo approccio. 
 La maggiore opera di Zocco fu però di carattere filosofico ed è intitolata "Sulle conseguenze religiose, etiche, sociali dei tre sistemi di filosofia, il materialismo, il razionalismo, il panteismo". Quest'opera scritta nel 1868 fu letta lo stesso anno nell'Accademia del Progresso di cui Zocco era segretario generale con il compito di redigere gli Atti che venivano pubblicati ogni biennio.
Dalla lettura dell'opera viene fuori la posizione dottrinale dell'autore, filosofo attento alla realtà che lo circonda e che per tale sua concezione filosofica si colloca nell'alveo del realismo.
Anche se non ufficialmente, da più di uno studioso è considerato un precursore della Neoscolastica, visto che la lettera enciclica Aeterni Patris di Leone XIII, considerata il manifesto per il rilancio di tale filosofia, fu pubblicata 11 anni dopo, nel 1879.
Il primo maestro di Nicolò fu lo zio Giuseppe D'Albergo, di cui,  in seguito (nel 1869) scriverà la biografia dal titolo "Sulla vita e sulle opere del Cav. Giuseppe dei Marchesi d'Albergo".
Ancora ragazzo continuò i suoi studi a  Siracusa e quindi a Catania dove conseguì la licenza liceale con lusinghieri risultati. Compiuti gli studi universitari, sempre a Catania, si laureò in legge con pieni voti.
Rientrato a Palazzolo prese parte attiva alla vita cittadina ricoprendo cariche al Comune e alla Provincia: fu Assessore comunale e Consigliere provinciale; ricoprì la carica di Vice-Pretore e Conciliatore, fu anche Soprintendente delle scuole.
Un intellettuale dai molteplici interessi, dunque, brillante, corretto, di profonda cultura. I suoi studi spaziavano dall'economia, alla storia, in particolare quella locale, alla letteratura, al diritto, alla sociologia, alla filosofia. Le tante e diversificate opere da lui scritte sono la testimonianza probante della sua indiscutibile poliedricità e del suo incessante fervore rivolto ad approfondire svariate conoscenze.
Nella didascalia sotto la sua foto si legge: "Avvocato Nicolò Zocco. Insigne Cittadino - Forbito Scrittore - Letterato Filosofo - Assennato Giureconsulto - Integerrimo Magistrato - Per Egregie Virtù Carissimo A Tutti". 
Purtroppo la sua vita fu assai breve. Nato a Palazzolo Acreide il 14 febbraio del 1844, a causa di un ostinato catarro, morì di bronchite acuta a Trecastagni ove si era trasferito per consiglio medico, il 17 marzo del 1880. Aveva appena 36 anni.
Per le sue indiscusse doti intellettuali e morali, agli albori del secolo scorso Palazzolo gli ha dedicato una delle strade che fanno capo a piazza del Popolo: la via Macellaria nel 1901 è diventata via Nicolò Zocco.  

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