Ronco Scalzo (5° a sx di via Castelvecchio - in loco
manca qualsiasi indicazione)
Il 21.3.1622 diventò principe di Palazzolo don Vincenzo
Ruffo Santapau. Durante questo Principato
“la bizzocca” Suor Girolama Scalzo (ma anche, Scalza, Scarso) “infervorò il popolo di Palazzolo di fondare
il Convento dei PP. Domenicani".
Suor Girolama nacque in Palazzolo nel
1577, da parenti virtuosi e ricchi. Anche lei condusse vita esemplare e
virtuosa e sin da fanciulla diede segni concreti della sua vocazione religiosa.
Vestì l'abito del terz'Ordine di S. Domenico assieme a suor Maria Amadore e a
suor Gerasina Scatà, sue cugine, anch'esse appartenenti a famiglie facoltose e
di ottimi costumi.
Questa Serva di Dio non solo eccelse nella preghiera e nello zelo, ma trovò il
modo e il tempo per diventare una brava ricamatrice con un laboratorio
frequentato da numerose allieve.
Determinata a portare avanti il suo
progetto di fondazione del Convento domenicano, riuscì a persuadere, non senza
contrasti, la confraternita della prima Chiesa di S. Paolo a cedere il tempio ai
PP. Domenicani. La chiesa fu concessa esattamente il 26 giugno del 1627 come attestato dall'atto
del notaio Paolo Buggiuffo. In tale
impresa la nostra religiosa fu aiutata oltre che, naturalmente, dalle cugine
consorelle, soprattutto dalla potente famiglia dei Danieli, assai influente all'epoca
nella terra dei "Santoni". Il nobile Mario Danieli, nella
fattispecie, si addossò una parte dell’onere per la edificazione del Convento,
dopo aver ricevuto la grazia della liberazione del figlio Vincenzo ch’era stato
sequestrato dal banditi Cavallo e Longino. Vincenzo, in seguito prese anche lui
gli ordini e si adoperò attivamente alla fondazione del Convento domenicano.
Fra l'altro questo giovane religioso godeva della protezione e dell'appoggio dello
zio Matteo Danieli, capitano di Palazzolo.
Suor Gerolama non solo fu attiva
nella collaborazione all'interno del convento, ma si dedicò anche ad opere di
beneficenza nei confronti del popolo di Dio, dei poveri, dei diseredati. Visse
di preghiera e di sacrificio, contenta: i bisognosi d'intercessione a Dio ricorrevano
alle lei e alle sue preghiere.
Quando
avvertì che stava per arrivare la sua ora fu lei stessa a chiedere i Sacramenti
"e stando sempre con un volto
angelico, e pazienza invitta, tra gli acerbi dolori a 7 Settembre dell'anno
1632, (lo stesso
anno in cui morì il principe don Vincenzo Ruffo Santapau n.d.a.) tra l'ora vigesima seconda
in vigesima terza rendè placidamente lo Spirito al Creatore. Il suo corpo come
se fusse restato vivo, non mutò colore, nè l'agilità delle membra; concorse
tutto il popolo a venerarlo, e a pigliar per reliquia i pezzetti delle sue
vesti".
Il
corpo fu seppellito in
un luogo appartato della stessa chiesa
dell'Ordine dei Padri di S. Domenico, essendo essa stata la fondatrice del Convento.
La notizia è riportata, fra gli altri, anche dall'abate Rocco Pirri: "Hic icet soror Hieronjma Scalza Palat.
(iolense). Domin. tertiaria vite candore, & virtutum splendore nota. obijt
7 sept. ann. 1632". Il disastroso terremoto del 1693, poi, distrusse quasi
il convento e fece rovinare il sepolcro di
suor Girolama disperdendone i resti o confondendoli con altri lì sotterrati.
1 commento:
Salve
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