Via Padre Girolamo (da
piazza Biblioteca a Corso Vittorio Emanuele)
Il
cappuccino fra’ Girolamo Giompaolo (1787-1857), a cui è intitolata la via in
oggetto, fu un appassionato bibliofilo.
Lo
si deve a lui se la biblioteca comunale di Palazzolo oggi può annoverare anche
un importante “Fondo antico” ricco di quasi quattromila volumi, di cui alcuni
preziosi, sì, per il loro contenuto, altri sicuramente inestimabili perché
esemplari di poche copie o perché codici o incunaboli o manoscritti, altri
ancora altrettanto preziosi perché indispensabili ai fini della conoscenza e
della ricostruzione della storia locale.
Fu lui a prendersi cura dell’antico e cospicuo patrimonio librario del convento vecchio dei PP. Cappuccini, sito nella piazza che da tempo ha preso il toponimo proprio dalla Biblioteca lì allocata; e fu sempre lui, padre Girolamo, ad arricchire questo bene con l’acquisizione e l’archiviazione di molti volumi, in particolare di autori locali del suo tempo come il marchese Corradino D’Albergo, il di lui fratello cav. Giuseppe D’Albergo, il Barone Vincenzo Messina di Bibbia, i fratelli Raffaele e Pietro Messina e altri ancora. Di costoro, e di altri illustri personaggi locali, era fraterno amico e brillante interlocutore nei frequenti cenacoli culturali che si tenevano “nella sua povera stanzuccia” del convento.
Fu lui a prendersi cura dell’antico e cospicuo patrimonio librario del convento vecchio dei PP. Cappuccini, sito nella piazza che da tempo ha preso il toponimo proprio dalla Biblioteca lì allocata; e fu sempre lui, padre Girolamo, ad arricchire questo bene con l’acquisizione e l’archiviazione di molti volumi, in particolare di autori locali del suo tempo come il marchese Corradino D’Albergo, il di lui fratello cav. Giuseppe D’Albergo, il Barone Vincenzo Messina di Bibbia, i fratelli Raffaele e Pietro Messina e altri ancora. Di costoro, e di altri illustri personaggi locali, era fraterno amico e brillante interlocutore nei frequenti cenacoli culturali che si tenevano “nella sua povera stanzuccia” del convento.
E
alla sua morte, fu proprio l’amico Giuseppe D’Albergo, che, in una accademia
poetica celebrata in onore del defunto, “aprì un elaborato discorso in elogio
dell’illustre trapassato”. Parimenti, in occasione del trigesimo, ne fu
ricordata solennemente la memoria presso la chiesa dei PP. domenicani.
P.
Girolamo Giompaolo oltre che fervente sacerdote fu un predicatore semplice ma
appassionato, ricco di carisma e di umanità. Attese all’ufficio di Lettore e di
Guardiano; nel 1845 venne nominato diffinitore
(assistente del padre generale) presso il convento dei cappuccini di
Piazza Armerina.
Mente
feconda e versatile e dotato di infaticabile volontà, si interessò di
filosofia, di teologia, di matematica, di fisica, di storia, geografia,
botanica; si diede pure allo studio, oltre che della lingua italiana, di quella
latina, greca, francese, tedesca, inglese.
Ma
fra’ Girolamo, fu soprattutto benefattore e fondatore della biblioteca del
convento, diventata poi biblioteca comunale, grazie ad una sua donazione di
seicentocinquanta (650) onze (pari a £.8.287,5) per l’acquisto di nuovi libri e
per il mantenimento, le migliorie e le
suppellettili della biblioteca stessa.
Qualche
tempo prima di rendere l'anima a Dio, delegò sua rappresentante la sorella
Sebastiana, che però passò a miglior vita prima di lui, non senza aver prima
nominato fidejussore il sacerdote don Daniele Ferla, vicario foraneo pro
tempore.
Padre
Girolamo morì di apoplessia il 4 giugno del 1857. Il suo corpo riposa nella
cripta della chiesa dei cappuccini sotto la cappella del S.mo Crocifisso.
Iblon, giornale
online, febbraio 2013
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