«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

Piazza del Popolo: cuore e luogo della memoria di Palazzolo

mai una lite, una volgarità ch’io abbia visto: gente dritta, dignitosa, “luogo” dove si parla, ci si confronta civilmente…   

Santi leggeri… santi pesanti. Santi pesanti… santi leggeri


PALAZZOLO. Tra la prima e la seconda guerra punica, ai Romani, consultati i libri sibillini, fu suggerito che facessero venire in città, dall’Anatolia, la dea Cibele onde tributarle onori e avere protezione. Ma, la nave che la trasportava, giunta all’imboccatura del Tevere, all’improvviso si appesantì

In nome del bisogno. Quella volta a Casabianca


PALAZZOLO. Una frattina, una vera frattina era. Rovi, Pruni selvatici, russuliddi, strazzacausi (Smilax aspera), praini, olivastri, querce, scornabecchi (Terebinthus), alaterni; una spolverata di terra e sotto roccia e puntali. In compenso una invidiabile posizione panoramica.