«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

FIORI DI SELVA - Febbraio



Notizie e curiosità raccolte dalla "Selva" di P. G. Farina a cura di Nello Blancato


DUE FUOCHI - 23 Febraro 1644.
A 23 Febbraro Vincenza la Scarsa per gelosia da se stessa si abbruciò, dando fuoco alla polvere conservata in casa del suo drudo.


        
S. SEBASTIANO PAR.[ROCCHIA] - 20 Febraro 1664.
A 20 Febbraro del 1664. Dopo il voto del parroco Nigido, dei Giurati, del Governatore, del Capitano, perchè il popolo si era avanzato verso la chiesa di S. Sebastiano (già sin dalla metà del cinquecento), il Vescovo Capobianco elegge la Chiesa di S. Sebastiano a Parrocchiale dipendente in tutto dal Parroco della Madrice e suoi successori.
        
SI BENEDICE LA CHIESA MADRE - 2 Febraro 1697.
Oggi finalmente si fece la processione del Santissimo e si fece la benedizione della Chiesa Madre (a causa del terremoto del 1693 la chiesa Madre fu gravemente danneggiata " e principalmente il suo campanile, il quale era degno di essere veduto, colla bella Cupola del cappellone", per cui fino a questa data le funzioni religiose venivano celebrate nella baracca).   
        
SCOMUNICA - 23 Febraro 1699.
Scomunica contro Paolo Calleri accusato di stupro nel 9 Febbraro a suon di campane ecc. con queste parole: "Separamus a Comunione Fidelium ecc." ... La sentenza letta in pubblica chiesa con le cerimonie solite e affissate nella pubblica piazza (con la scomunica la  Chiesa puniva chi non rispettava gli ordini e violava i precetti della collettività religiosa). 23 Febraro, per essere stato citato 3 volte e trovato contumace. 
        
CARNEVALE - 6 Febraro 1727.
Mons. Marino ordina nelle 7 giornate di Carnevale dal Giov[edì] di settuagesima sino al Merc[oledì] l'Esposiziione del Divinissimo 2 ore la mattina e 2 ore la sera chiamando le genti nelle strade, e facendo delle prediche onde far cessare l'ira di Dio coi tremuoti (era ricorrente nel popolo l'idea, inculcata dalla Chiesa, che le calamità erano un castigo inflitto da Dio agli uomini per le loro eresie o per i loro comportamenti sbagliati).  
        
S.ANTONIO SACRAMENTALE - 20 Febraro 1758.
Dopo supplica dei Rettori e Procuratori della chiesa di S. Antonio Abate. Finalmente il Sommo Pontefice Benedetto XII, con breve dato a 12 Dicembre ed esecutoriato in Corte Vicariale in Palazzolo a 20 Febraro 1758. La stessa chiesa ebbe la grazia di essere stata eretta Sacramentale. 
        
CATASTROFE - Febraro 1777.
In Febbraro morì il Reverendo Sac. D. Pietro Sardo, uomo esemplare dopo 14 [anni] di malattia paralitica; quando fu morto, esposto il suo cadavere in una cassa, accorsero molte donne, cadde il suolo della camera, ch'era tutto di grotta e buona parte del tetto della stessa camera, onde tutti rimasero coverte di pietre, ma non morirono se non tre solamente...
        
FACCIATA ROVINA - 13 Febraro 1833.
Erano lì 13 Febraro e la facciata avea moltiplicato gli indizi di imminente rovina. Eran due ore di notte e molti maestri accomodavano con travi la volta della chiesa, vicino la facciata onde liberarla dall'imminente pericolo. Indi partironsi col cuore presago di quel che avvenne. Il popolo era nell'aspettazione del fatale momento; quando l'orologio scoccò due ore e tre quarti di notte s'udiron, orribile suono! suonare a colpo le campane della Madre chiesa ed uno terribile strepito delle pietre che si precipitavan dalla cima della facciata, insieme a tutte quelle che dalla base la componevano. Quel sono flebile e lagrimevole delle campane ne fece inorridire le genti tutte.
        
BANDIERA - 4 Febraro 1848.
A. 4 Febraro tutti i Religiosi furono invitati a portarsi a casa del sig. D. Paolo Messina come capo Urbano, che si dovea processionare la bandiera tricolorata della Costituzione (era il vessillo tricolore con lo stemma sabaudo che il re Carlo Alberto, nel dichiarare guerra all'Austria, aveva consegnato ai reggimenti) portando tutti la coccarda tricolorata ancora. Questa bandiera difatti venne portata con grande onore e in carrozza nella quale stava scritto a caratteri cubitali: "Viva Pio IX, Viva la Costituzione, Viva Palermo". Per non esservi questione si portarono due bandiere una di sotto e l'altra di sopra: le portarono dunque in carrozza verso la Matre Chiesa per far il ringraziamento, gridando sempre le stesse tre voci; e suonando a storno tutte le campane e la Banda di Buscemi e le gente armate spararono spesso finchè in mezzo a questo terribile baccano giunsero alla Matrice: Ivi si cantò il Te Deum: si fece la benedizione ed indi si cantò a tutta lena: "Viva Pio Nono, Viva la Costituzione, Viva Palermo".

1 commento:

muscolino giovanni ha detto...

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