Nell’imminenza della beatificazione di Giovanni Paolo II, ripropongo un articolo pubblicato su otto colonne riguardante l’offerta di un pastorale ligneo realizzato da Enzo Nieli per il Santo Padre in occasione della sua venuta a Siracusa nel novembre del 1994
Il forzato rinvio della venuta del santo padre a Siracusa in seguito all’incidente occorsogli, generò sul momento nei fedeli motivi di accorata apprensione e di rammarico che poi, via via, in base agli esiti clinici favorevoli, si sono stemperati nella speranza prima e nella certezza dopo: certezza della sicura guarigione dell’illustre infermo e certezza di poterlo accogliere al più presto nell’insigne città aretusea.
È questa la molla che ha fatto scattare un’impennata di fede e di orgoglio nell’animo di Enzo Nieli, artigiano-artista palazzolese.
Dal 1° maggio, dallo stesso giorno cioè in cui il papa doveva essere a Siracusa, e per tutto il mese, con grande generosità, Nieli si è messo intensamente a lavorare su un’opera da offrire al Santo padre quando nel prossimo autunno verrà finalmente a Siracusa: ha realizzato un prezioso pastorale ligneo artisticamente scolpito.
La tematica religiosa, quella dei luoghi di culto e di preghiera, è una delle costanti di questo artista che, nella sua vastissima produzione pittorica, lignea e mosaicistica, pur affrontando ora temi sociali, ora folklorici, ora mitologici o archeologici, immerge costantemente le sue radici in una sorta di spiritualità congenita, bisognevole di essere scoperta e riscoperta nel tempo, consolidata. È stata questa (del pastorale) un’opportunità per riscoprirsi fedele a Cristo e alla Madonna.
È dal 1969 che Enzi Nieli va portando in giro per tutta la Penisola la sua “sicilianità”, mai disgiunta da aneliti di amore per il soprannaturale: ha esposto in numerose manifestazioni artistiche conseguendo ottimi risultati come testimoniano i molti premi ed i lusinghieri giudizi espressi da critici qualificati in diverse pubblicazioni specializzate.
Monsignor Costanzo dopo avere attentamente visionato il pastorale ligneo ha dato il suo assenso: l’artistico manufatto presenta tutti requisiti per essere degnamente offerto e Sua Santità.
La materia utilizzata per questa insegna è il paduk, un legno esotico, pregiatissimo, proveniente dalle foreste pluviali delle Andamane, remote isole dell’Oceano Indiano tra il 10° e il 15° parallelo.
È un legno tenace e forte, scelto proprio per queste sue caratteristiche che gli danno garanzia di inalterabilità strutturale, ma tenace e forte è pure la volontà e la determinazione del Papa nell’interessarsi alle problematiche del sottosviluppo e della convivenza tra i popoli, all’affratellamento senza distinzione di razza, di religione, di cultura, ivi compresi i “negritos”, primitivi abitatori delle isole da cui arriva il paduk.
Il bastone pastorale è lungo due metri circa ed ha il colore naturale del legno, un rosso vinato intenso che si carica di bruno nella parte terminale dell’ampia voluta. Consta di due parti assemblate ma smontabili. La parte retta presenta quattro scanalature longitudinali patinate con oro zecchino. La sezione superiore è un blocco monolitico, dal quale, subito dopo una modanatura circolare tra le foglie basali di un giglio, si schiudono come per mistica forza due mani chiodate e sanguinanti. Lo si vede tutto intero il Cristo in questo miracolo plastico: il volto, il corpo , la sofferenza. Da queste mani erompe uno stelo dalle foglie oblunghe che prima si erge e poi curvandosi a spirale rierge con, al suo apice, un delicato giglio solitario la cui anima sorregge l’effigie della Madonna: la Madonna delle lacrime.
Nieli, con quest’opera da offrire al Santo Padre, come cristiano vuole dare un modesto segno tangibile del suo amore per Cristo, come palazzolese vuole dare anche lui un bagliore di gloria, anche se fugace, alla sua terra.
CAMMINO, Settimanale cattolico di Siracusa, 10 luglio 1994
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