Un tempo il
carbone di legna era l'elemento base per la cottura dei cibi e per il
riscaldamento domestico. Usato dalle classi più agiate divenne poi di uso
comune anche nelle classi popolari fino a quando, con il progresso e con
l'avvento della tecnologia, cambiarono i sistemi di riscaldamento e di
cottura (nei primissimi anni ’50 arrivò
il Pibigas) e di conseguenza anche il tipo di combustibile. Il suo uso oggi è
limitato quasi esclusivamente alla cottura dei cibi alla brace, ma ancora fino
agli anni sessanta la produzione di carbone era assai attiva là dove esistevano
boschi ed alberi da abbattere.
«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)
Lampi trona e ddraunara: antiche credenze e scongiuri
...Sùsiti iàncilu, nun nurmìri, ca tri nìuli viru
vinìri: una ri acqua, una ri vientu, una ri cura ddraunara...
PALAZZOLO. Lo
scatenarsi degli elementi della natura (temporali, uragani, terremoti ecc.) il
popolo lo attribuisce fondamentalmente a due motivi: a un castigo divino a
motivo dei nostri peccati oppure ai capricci di forze malefiche, diaboliche.
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Tradizioni costumi e curiosità
Tempo di fichi
“...all'alba, cogghi ficu 'ntra li rami… la sira, canta canzuni
d'amuri”.
Palazzolo. Una storia
ultra millenaria quella del fico, iniziata molto tempo prima che l'uomo facesse
la sua comparsa sulla terra e, appena la fece, le foglie di fico intrecciate
furono i primi vestiti che indossarono Adamo ed Eva, subito dopo la
Disubbidienza.
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Tempo di ...
Strumenti musicali popolari : u marranzanu e a brogna
Ora sì, ora no ‘ngannalarruni, sona
addurmisciutizzu e l’accumpagna lu primu peri di ‘na canzunedda…
Il marranzano o
scacciapensieri è conosciuto in Italia
almeno dagli inizi dell’800. E’ strumento musicale popolare suonato soprattutto
in Sardegna, in Calabria e in Sicilia.
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Tradizioni costumi e curiosità
U muluni ri acqua: rinfrescante frutto conviviale dell’estate
Solo a vederlo e tagliarlo mette
allegria e si divide volentieri con gli amici.
Si ritiene che il cocomero (Citrullus
volgaris) sia originario dell'Africa tropicale e, secondo alcuni documenti
risalenti all'epoca egizia, sarebbe una specie coltivata da oltre 4000 anni.
Non è detto però che gli antichi Greci e Romani intendessero con i termini
anguria (angurion) e cocomero (cucumis) il frutto (muluni ri acqua) che intendiamo noi oggi.
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Tempo di ...
Un Crocifisso alto 25 m. e largo 15 per ricordare il Sacrificio
Omaggio ad Andrea
a due anni dalla sua scomparsa (9 giugno 2010)
Il 10 e l’11 aprile il “Grandioso
Crocifisso” di Andrea Caruso sarà esposto davanti la facciata di San Sebastiano
a Palazzolo
Michele Magro: una vita con il frischiettu
“Ho imparato a suonare a meno di dieci anni di età. Ero adduvatu dai
Tuccarieddi…”
Dire
Michele a Palazzolo è dire Michele Magro, suonatore di friscalettu, sempre presente al primo sentore di festa. Nel
continuare il filone relativo agli strumenti musicali popolari intrapreso nel
numero scorso e per materializzare con un volto e un nome un appassionato di
tale strumento, abbiamo sentito Michele Magro, ex operatore ecologico, un
personaggio che, nel perpetuare la tradizione della musica popolare siciliana,
da decenni delizia e diverte Palazzolesi e non.
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Tradizioni costumi e curiosità
Strumenti musicali popolari: frischiettu e tammuru
…e supra li carretti, cristiani ca sonanu
fischietti e marranzani, omini forti e fimmini baggiani, menzu la festa formanu
fistini, ccu tammureddi e canti rusticani,…
Pan nella mitologia greca era il dio delle campagne e dei
pastori. Mezzo uomo e mezzo capro, con le corna in testa (il dio dal piè caprino e dal corno lunare lo chiama D’annunzio), il
naso camuso e lo stomaco coperto di stelle, era dotato di una inesauribile
vigoria sessuale.
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Tradizioni costumi e curiosità
Tra mitologia e credenza popolare: gli incantesimi di "Montalleri" e gli spiriti di "Quagghialatti"
Gli incantesimi di Montalleri. "Montalleri"
è una collinetta, a Sud del colle di Akrai, composta da due cocuzzoli tali e
quali le mammelle di una donna. Per tale rispondenza anatomica la fantasia
popolare ha attribuito e consacrato a Làmia, figlia di Nettuno e regina dei Lestrigoni, queste due piccole
alture, formate da infinite balze circolari.
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Tradizioni costumi e curiosità
Ricotta caura e ricotti frischi nella tradizione iblea
… le donne accorrevano in strada con il piatto in mano e u ricuttaru scavagnava la ricottina ancora calda…
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Tradizioni costumi e curiosità
Il pane di casa nella tradizione contadina e popolare
…quindi si chiude lo sportello e col pollice si traccia una crocetta innanzi alla bocca del forno…
Il forno a legna nell’antica casa ri massaria e nelle classi popolari rappresentava lo strumento indispensabile per la sussistenza stessa della famiglia: era simbolo dell’ancestrale autosufficienza contadina e centro di gravità nei ceti meno abbienti.
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Tradizioni costumi e curiosità
I giorni del Carnevale
"Hai vogghia di fuiri e scappari,/chiddu d'ammienzu e iammi/m'ha ffari tastari"
Carnevale edizione 2011 - foto Paolo Gallo
“ Memorare terremotu et non peccabis". Con questo solenne monito un testimone del tempo chiudeva la sua cronaca sul terremoto in Sicilia del 9 e 11 gennaio 1693. In quest'ultima data ogni anno tutti i centri colpiti, rievocavano l'infausta ricorrenza con messe solenni e varie celebrazioni. Dopo un evento così disastroso, il Carnevale in Sicilia non iniziò mai prima del dodici gennaio.
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Feste ed eventi
La luna e le credenze popolari
Luna lunedda, fammi na cudduredda, fammilla bedda ranni, la portu a San Giuvanni
Chi da bambino nelle serate estive di luna piena, seduto a cavalluccio sulle gambe di mamma o di papà non si è sentito raccontare la storia della luna figlia di una fornaia? Una volta la luna avendo voglia di una cudduredda la domandò alla madre indaffaratissima a impastare il pane.
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Tradizioni costumi e curiosità
Il signor... porco
Tri sunu li festi principali: Pasqua, Natali e quannu s'ammazza 'u maiali.
Una volta all'anno gli antichi Egizi sacrificavano maiali alla luna e a Osiride; e non solo li sacrificavano ma ne mangiavano la carne, solo per quel giorno.
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Tempo di ...
In mostra a Palazzolo Acreide il trittico presepiale di Giovanni Leone
Il presepe, come rievocazione della nascita di Gesù, si fa risalire a San Francesco, il quale, nel 1223 allestì a Greccio, in un ambiente naturale, una sacra Rappresentazione. Francescani prima, domenicani e gesuiti poi, diedero successivamente impulso alla costruzione di presepi sia stabili, sia mobili.
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