«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

A festa ro Santissimu Cristu a Canicattini Bagni


"...Maria passau ri na strata nova,/la porta ri n'firraru aperta era:/O bbonu mastru chi sta' fannu a st'ura?/Fazzu na lancia e ttri ppungenti ciova...".


I riti della Settimana santa non soddisfano solo un credo religioso ma anche l'esigenza secolare dell'uomo di compiere e reiterare atti che assicurino la rigenerazione della natura; questi riti sono attesi e vissuti con grande partecipazione dall'intera collettività. La Pasqua siciliana è sicuramente la festa più ricca di simbolismi, di cerimonie, usanze, personaggi e immagini, il tutto arricchito dalla coralità e dalla spettacolarità.

***
      "Veramente l'Ecce Homo non è il patrono di Canicattini..."
      Così esordisce Pitrè nel suo brano relativo alla festa del SS. Cristo. Questo incipit, a mo' di giustificazione, lascia intuire la grande devozione che il popolo canicattinese ha per il SS. Cristo, a discapito, forse, dell'incolpevole S. Michele, patrono del paese.
      E difatti, il Venerdì santo, con la processione del SS. Cristu, è in assoluto il giorno più sentito per Canicattinesi. Verso il tramonto, il fercolo con l'Ecce Homo portato a spalla e preceduto dallo stendardo nero, dalle virgineddi e dai nuri e seguito dalla banda e da tantissimi fedeli si avvia in processione e gira mestamente per 4-5 ore lungo le strade principali del paese.
      La manifestazione da due tre anni a questa parte, grazie al parroco don Rosario Pitruzzello, a Giovanni Morana, ai nuri e al contributo dei bambini e ragazzi della scuola elementare e media ha riallacciato i legami con il passato e ha ripreso la tradizione del lamientu, canto popolare della Settimana santa.
      La festa è legata a una leggenda popolare che imputa ai Floridiani il furto dalla chiesa Madre di Canicattini della statua dell'Ecce Homo e che furono costretti ad abbandonare perchè divenne così pesante da non potere essere più trasportata. Al contrario di quello che avvenne ai Canicattinesi, quando, scoperto il furto, riportarono la "leggerissima" statua in paese con grande giubilo e festa.
      Ma, più che soffermarci su quella che oggi è, nel suo complesso, la festa ro Santissimu Cristu, ci sembra opportuno accennare solo a qualche particolare aspetto della festa e ad alcune consuetudini ormai scomparse. 
U stinnardu e a vippita
      Lo stendardo che precede la processione, oggi portato da volontari, una volta veniva affidato a chi offriva maggior quantità di frumento alla chiesa.L'asta per lo stendardo si svolgeva tra uomini che rappresentavano le due categorie sociali dei massari e dei mastri e incominciava quando lo stendardo usciva dalla chiesa Madre. Appena si superava il fondaco di Tagghieri, si libbirava u stinnardu e lo si affidava al migliore offerente. L'offerta massima una volta raggiunse ben due salme, pari a 32 tumoli di grano.
      Aggiudicarsi il pesante stendardo significava, soprattutto per i giovani, dare prova di forza e di destrezza agli occhi delle ragazze. Questa era un'usanza assai diffusa in Sicilia. Scrive Pitrè nel II volume del suo "Usi e costumi...: "...il giovane che vuole ammogliarsi, cerca di dare qualche pubblica prova del suo valore. In Chiaramonte, per non dire di altri paesi, come prova virile egli porta in una processione lo stendardo di qualche confraternita: stendardo altissimo, ricchissimo, che fa piegare a semicerchio l'asta... Arrivato davanti la casa della fidanzata fa mille prove di audacia e di destrezza...".
      In passato, durante la processione, il SS. Cristo faceva diverse soste non solo per le prediche ma anche, piuttosto, perchè i portatori e i nuri erano invitati per voto da parenti e amici a bere qualcosa, "a vippita", cioè un bicchiere di vino, e quando le soste erano troppe a volte si ubriacavano pure. 
      Anche questa era un'usanza assai diffusa. Per non andare lontano possiamo accennare a quel parroco di Palazzolo che, per giustificarsi di non essere andato alla processione del patrono, così scriveva al suo Vescovo agli inizi del secolo scorso: "E noti V. Eccellenza che le terribili perturbazioni non erano solo a base di partito, ma pure a base di vino, giacchè si usa che quando la processione giunge sotto la casa Musso, il simulacro è fermato ed i preti, i porta bandiera e  stendardi, e tutti i capoccia saliscono in casa Musso dove i preti coi liquori e col rosolio e gli altri coi vini danno l'ignobile spettacolo di uscire e ripigliare la processione coi cervelli esaltati".
      Altre interessanti consuetudini scomparse nella festa ro SS. Cristu sono quelli dell'offerta degli animali in chiesa che veniva commutata nel corrispettivo in denaro (anche questa usanza era assai comune in Sicilia: a Palazzolo, per esempio, è stata in vigore fino al 1947, in occasione della festa di S. Paolo ), e quella della lingua a strasciniuni, pratica comunissima anche questa in tutto il Meridione e poi proibita dalle autorità ecclesistiche per motivi di igiene e di decoro. 
I nuri e i virginieddi
      Ma l'aspetto peculiare della processione del Venerdì santo canicattinese, oggi è dato dalla presenza dei virgineddi e dei nuri.
      Sono questi dei penitenti che camminano scalzi e vestono di bianco con una mantellina rossa giallocrociata o con un antico e pregiato scialle di lana che le donne del posto una volta usavano nelle occasioni importanti.
      In testa portano un fazzoletto annodato a trinciettu sul quale viene posto "u circu" una corona intrecciata con tre verghe di mitàriva ripulite della corteccia (a mitàriva è la Clematis vitalba un arbusto spontaneo e infestante che cresce in luoghi umidi), mentre al collo portano una corda di liama (ampelodesmo) intrecciata a mo' di cappio. Ciascun nuru, ad imitazione di Cristo, porta in mano una canna alla cui estremità è infilato un santino dell'Ecce Homo con un fiocco rosso.
     Durante la processione i nuri intonano u lamientu,  l'antico canto popolare di matrice epicedica conosciuto come "U venniri ri marzu", che, con le debite varianti locali ricorre in tutta la Sicilia: "...Maria passau ri na strata nova,/la porta ri n'firraru aperta era:/O bbonu mastru chi sta' fannu a st'ura?/Fazzu na lancia e ttri ppungenti ciova...".
     U lamientu è un canto polifonico con una struttura simile a quella di un canto liturgico bizantino, che gioca il suo effetto assai struggente sul prolungamento di certe note, in particolare quelle finali. U capu nuru è il solista che intona il canto, a seguire poi risponde la cuntravuci che riprende solo una parte della strofa, quindi gli altri nuri in coro intervengono nelle cadenze con un vero e proprio accordo prolungato.
      Se poi aggiungiamo che a questo canto di sole voci maschili viene inframmezzata l'accorata supplica dei Virgineddi che invocano il Cristo per propiziare il raccolto - "O Santissimu Cristu/Li campagni na t'bbiniriciri;/La bon'annata na t'amannari/O patri di tuttu lu munnu!" - il gioco è fatto: il canto e la processione tutta, nel loro insieme e nella loro originalità, effondono un'atmosfera di intensa suggestione difficilmente riscontrabile in altri centri dell'isola.
Il Corriere degli Iblei, aprile 2000




7 commenti:

Anonimo ha detto...

I think this is οnе of thе most signіfiсаnt info for
me. Аnd i am glad гeadіng уour artiсle.
Вut ωanna remark on few genеral things,
The web site style is wonԁerful, the articles is really nіcе
: D. Good job, cheers

Fеel free to visit my blog рost - sensepil hair removal

Anonimo ha detto...

Very good post! We wіll be linκіng tο thiѕ partісularlу great сontent on our site.
Kеep uρ the great ωriting.


my blog visit the following Post

Anonimo ha detto...

Hi it's me, I am also visiting this website on a regular basis, this web site is genuinely good and the people are truly sharing nice thoughts.

Feel free to surf to my webpage simply click the up coming article

Anonimo ha detto...

Hello there, juѕt became aωarе of yοur blοg thrοugh Google, and founԁ that it's truly informative. I'm going to watch оut
for brussels. I'll appreciate if you continue this in future. Many people will be benefited from your writing. Cheers!

My website; v2 cigs

Anonimo ha detto...

Hi theге! Dо you know if they mаκе аny ρlugіns tо asѕiѕt with SEO?
І'm trying to get my blog to rank for some targeted keywords but I'm not sеeing verу good
gains. If you know оf any ρlеase shaгe.

Cheerѕ!

Here is my homeрage: www.markusworks.com

Anonimo ha detto...

I just like the helpful іnfo уou proviԁе іn your articles.
I will booκmаrκ your weblog and check once
more hеге regularly. I аm mοderаtely ceгtаin I
will be informеd lοts of neω ѕtuff right rіght here!
Good luсk for the next!

Feel frеe to surf to my websіte; Sfgate.com

Anonimo ha detto...

Becauѕe the admin οf this web pagе is working, no uncertainty very
rapiԁly it wіll be famous, due to itѕ feаture contents.


Review mу web pagе; webradiogratis.com