«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)

Son fili d’oro i tuoi capelli …


Haiu ‘n mazzu di millimillicchi; Nun su’ virdi e mancu sicchi. Pi lu ‘miernu e pi la stati; ‘Nzirtatimillu, pi caritati!  


I capelli, rispetto ai peli delle altre parti del corpo, sono più morbidi, ma soprattutto sono più lunghi, se lasciati crescere, e più folti (possono raggiungere il numero di 150-280 per cm2). Per queste ragioni l’assalto ai capelli è il più naturale e il più pronto quando due donne litigano.  

Il sapone di casa secondo la tradizione

“Uossu r’auliva e-ppetra cotta
 sugni vinutu cca pp’allucintari
e-ccapitai m-manu i na bedda picciotta
 c’a-ppicca a-picca mi sta fannu squagghiari”



 Secondo Plinio furono i Galli che per primi prepararono e usarono il sapone. Il carbonato di potassio o potassa, indispensabile per la reazione dei grassi e degli oli in sali alcalini, poiché ancora non si sapeva estrarre dal suolo, veniva ricavato dalle ceneri degli alberi e dei cespugli bruciati nei boschi e nelle radure. 

Il mandorlo messaggero di primavera


Leonardo Sciascia: "La mandorla di Avola, un ovale perfetto da far pensare ai volti femminili di Antonello"
 


         PALAZZOLO. La fioritura precoce è una caratteristica di questa pianta asiatica coltivata da più di quattromila anni, portata dai Fenici nel bacino mediterraneo e dai Greci in Italia.

Carnevale: sfilate, lanci di coriandoli e... di altro



"E' usanza innanzi carnevale stare in festa e in giuochi e in sollazzi" 


PALAZZOLO. Il carnevale è il periodo della baldoria e degli scherzi prima dell'astinenza quaresimale (infatti carnevale significa togliere, rinunciare alla carne, per incominciare il periodo di penitenza della quaresima). L'inizio ufficiale del carnevale risale all'anno 1466, ma la sua effettiva origine è antichissima e si può far risalire ad alcune feste della civiltà greca e romana.

A Palazzolo dall’Australia un dono in versi di Giuseppe Trigila al suo paese natale

" ...è molto difficile scrivere in Siciliano, quasi come l’inglese"

Palazzolo. Alla poesia spontanea, quella che esprime sentimenti semplici e genuini che si levano dal profondo del cuore, si possono anche perdonare ritmi poco ortodossi ed eccessive o inconsapevoli licenze poetiche. Specialmente quando si tratta di poesia dialettale come quella composta dal palazzolese Giuseppe Trigila là emigrato in Australia oltre quarant’anni fa.

Le sculture antropomorfe di Rosario Masciarò


L’occasione fa l’uomo ladro. Avendo la disposizione per la lettura e la materia prima a iosa e a portata di mano, Masciarò, agente prima della U.T.E.T. poi della Einaudi, di libri ne ha letti tanti, tantissimi, e continua a leggerne ancora anche se ha smesso di fare il venditore. Gli piace leggere, parlare e discutere instancabilmente di tutto: di filosofia, di poesia, di politica, di religione, di Columella, di tradizioni, di arte, eccetera. Ma, oltre che leggere, conversare e respirare l’aria fine della sua residenza di campagna in contrada Serravitrano, e tutto il resto, gli piace pure scolpire facci ri ‘ntagghiu.

Non craunìunu più i carbonai degli Iblei



Un tempo il carbone di legna era l'elemento base per la cottura dei cibi e per il riscaldamento domestico. Usato dalle classi più agiate divenne poi di uso comune anche nelle classi popolari fino a quando, con il progresso e con l'avvento della tecnologia, cambiarono i sistemi di riscaldamento e di cottura  (nei primissimi anni ’50 arrivò il Pibigas) e di conseguenza anche il tipo di combustibile. Il suo uso oggi è limitato quasi esclusivamente alla cottura dei cibi alla brace, ma ancora fino agli anni sessanta la produzione di carbone era assai attiva là dove esistevano boschi ed alberi da abbattere.

Lampi trona e ddraunara: antiche credenze e scongiuri

...Sùsiti iàncilu, nun nurmìri, ca tri nìuli viru vinìri: una ri acqua, una ri vientu, una ri cura ddraunara... 


PALAZZOLO. Lo scatenarsi degli elementi della natura (temporali, uragani, terremoti ecc.) il popolo lo attribuisce fondamentalmente a due motivi: a un castigo divino a motivo dei nostri peccati oppure ai capricci di forze malefiche, diaboliche.

Tempo di fichi


...all'alba, cogghi ficu 'ntra li rami… la sira, canta canzuni d'amuri”.


Palazzolo. Una storia ultra millenaria quella del fico, iniziata molto tempo prima che l'uomo facesse la sua comparsa sulla terra e, appena la fece, le foglie di fico intrecciate furono i primi vestiti che indossarono Adamo ed Eva, subito dopo la Disubbidienza.

Strumenti musicali popolari : u marranzanu e a brogna


Ora sì, ora no ‘ngannalarruni, sona addurmisciutizzu e l’accumpagna lu primu peri di ‘na canzunedda…

Il marranzano o scacciapensieri  è conosciuto in Italia almeno dagli inizi dell’800. E’ strumento musicale popolare suonato soprattutto in Sardegna, in Calabria e in Sicilia.

U muluni ri acqua: rinfrescante frutto conviviale dell’estate


Solo a vederlo e tagliarlo mette allegria e si divide volentieri con gli amici.

  
Si ritiene che il cocomero (Citrullus volgaris) sia originario dell'Africa tropicale e, secondo alcuni documenti risalenti all'epoca egizia, sarebbe una specie coltivata da oltre 4000 anni. Non è detto però che gli antichi Greci e Romani intendessero con i termini anguria (angurion) e cocomero (cucumis) il frutto (muluni ri acqua) che intendiamo noi oggi.

Un Crocifisso alto 25 m. e largo 15 per ricordare il Sacrificio


Omaggio ad Andrea a due anni dalla sua scomparsa (9 giugno 2010)



Il 10 e l’11 aprile il “Grandioso Crocifisso” di Andrea Caruso sarà esposto davanti la facciata di San Sebastiano a Palazzolo

Michele Magro: una vita con il frischiettu


“Ho imparato a suonare a meno di dieci anni di età. Ero adduvatu dai Tuccarieddi…”


Dire Michele a Palazzolo è dire Michele Magro, suonatore di friscalettu, sempre presente al primo sentore di festa. Nel continuare il filone relativo agli strumenti musicali popolari intrapreso nel numero scorso e per materializzare con un volto e un nome un appassionato di tale strumento, abbiamo sentito Michele Magro, ex operatore ecologico, un personaggio che, nel perpetuare la tradizione della musica popolare siciliana, da decenni delizia e diverte Palazzolesi e non.

Strumenti musicali popolari: frischiettu e tammuru


…e supra li carretti, cristiani ca sonanu fischietti e marranzani, omini forti e fimmini baggiani, menzu la festa formanu fistini, ccu tammureddi e canti rusticani,…  


Pan nella mitologia greca era il dio delle campagne e dei pastori. Mezzo uomo e mezzo capro, con le corna in testa (il dio dal piè caprino e dal corno lunare lo chiama D’annunzio), il naso camuso e lo stomaco coperto di stelle, era dotato di una inesauribile vigoria sessuale.