Nel 1912
ebbero inizio i lavori per la realizzazione della ferrovia a scartamento
ridotto Siracusa-Ragusa con diramazione per Vizzini campagna al Bivio
Giarratana.
«Tre cose sottili sono il maggior sostegno del mondo: il sottil rivolo di latte dalla mammella della mucca dentro il secchio; la foglia sottile del frumento ancora verde sulla terra; il filo sottile sulla mano di una donna industriosa. Tre rumori di prosperità: il muggito di una mucca gonfia di latte; il tintinnio del ferro di una fucina; il fruscio di un aratro.» (The Trials of Ireland, secolo IX)
Notti magiche: la notte dell’Ascensione e quella di s. Giovanni
…l’acqua
e il fuoco, per merito della benedizione divina, acquistano straordinarie virtù
catartiche…
PALAZZOLO
ACREIDE. Domenica 1 giugno, Ascensione di Nostro Signore: quaranta giorni dopo
la Resurrezione, si celebra la fine della presenza visibile di Cristo nel
mondo. Martedì 24 giugno, si festeggia la natività di S. Giovanni Battista
coincidente con il solstizio d’estate. Due ricorrenze preluse, secondo la
tradizione popolare cattolica, da notti magiche, fauste, feconde, foriere di
salute e di prosperità.
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Feste ed eventi
TOPONOMASTICANDO: Nicola Fabrizi
Ronco Fabrizi (2° a dx di via Fontanagrande)
I liberali netini non appena ebbero notizia dello
sbarco garibaldino del 6 maggio 1860 a Marsala, dieci giorni dopo insorsero, per primi in Sicilia, contro il presidio
borbonico locale che fu costretto ad arrendersi. I Palazzolesi insorsero il 19:
"A. 19 maggio 1860 ad ore 22 finalmente
s'alzò bandiera tricolorata. Era giorno di sabato a Palazzolo...
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Toponomasticando
Un giocattolo d'altri tempi: a saitta
"Cu è natu pi fari a saitta / gira e firria ma è sempri a 'na
banna".
Palazzolo Acreide. A saitta è la trottola di
legno di faggio, fau, (o di quercia o
di ilici) di forma conica con una
punta in ferro. Si lancia a terra per mezzo di uno spago, in modo da farla
girare rapidamente su se stessa.
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Tradizioni costumi e curiosità
ERAN VENTUNO. Peppi u Zuoppu alias u Sigghiaru (Giuseppe Miceli)
Con una canna il maresciallo gli scostò il bavero della giacca dal
viso esangue e lo identificò:
era proprio lui, Miceli Giuseppe, detto Peppi u zuoppu, nato a Buscemi il 2.4.1897 e residente a Palazzolo
Acreide in via Vistabella n. 20.
Correva l’anno… 4 aprile 1880: si inaugura “Villa Maria”
Il
freddo fuori stagione prima, la siccità poi, fecero sì che il 1879 per
Palazzolo e paesi limitrofi fosse un anno di gran fame. Un buon palazzolese,
spinto da generosità e devozione fece voto di fare costruire un’edicola a
Maria, sulla strada Rotabile per
Siracusa (oggi via Nazionale). A tale scopo consegnò 15 lire ai frati
cappuccini del convento vecchio incaricandoli della realizzazione dell’opera.
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Feste ed eventi
TOPONOMASTICANDO: Via Elena (da piazza G. Marconi a via s. Francesco)
Sarebbe bastato scrivere via Regina Elena e non
sibillinamente Elena per evitare dubbi amletici e far capire subito al colto e
all’inclita che questa via è intitolata alla 2a regina d’Italia. Elena
(1873-1952), principessa del Montenegro e figlia di re Nicola I, sposandosi con
Vittorio Emanuele III diventò la regina Elena di Savoia.
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Toponomasticando
ERAN VENTUNO: Turi Rizza (Salvatore Rizza)
Alla visita
di leva si presentò nudo come un verme: solo due sonaglini ai genitali
infiocchettati con un elegante nastrino rosso vermiglio.
Passatempi di bancarelle: luppina e luppinari
…sul ponte di Primosole… in
canottiera, con un cappello di paglia a larghe falde si sbracciava e
gesticolava come un ossesso con in mano grappoli di sacchetti di plastica pieni
di luppina….
PALAZZOLO
ACREIDE. Lupino deriva dal latino "lupus ". In origine il
termine indicava una pianta spontanea tipica di luoghi selvatici, frequentati
esclusivamente da lupi. Nel corso dei
secoli, grazie alla sua capacità di sfruttare i terreni più poveri e fornire alimento
a basso prezzo, il lupino fu oggetto di esperimenti e di cure da parte
dell'uomo che riuscì a selezionare diverse varietà a seconda dell’uso che si
intendeva farne.
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Tradizioni costumi e curiosità
ERAN VENTUNO: Cicciu Iattaredda alias Ieca (Francesco Paolo Messina)
“I gravi incidenti” del 16 dicembre 1944
Due storiche rivolte per il
frumento a Palazzolo: “La memorabile
ribellione” del 1° agosto 1677 e “I gravi incidenti” del 16 dicembre 1944
PALAZZOLO ACREIDE. Dopo i massicci bombardamenti strategici del 9
luglio 1943 che precedettero la “campagna di Sicilia”, qualche ora dopo, alle
2,45 le truppe inglesi sbarcavano nei pressi di Fontane Bianche. Iniziava così
la conquista dell’isola che terminava il 17.8.1943 a Messina. Arrestato
Mussolini il 25.7, il 3 settembre alle
17,15 a Cassibile, sotto il governo Badoglio, fu firmato l’armistizio tra il
generale Giuseppe Castellano e il generale Bedell Smith.
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Feste ed eventi
“La memorabile ribellione” del 1 agosto 1677
Due storiche rivolte per il frumento a
Palazzolo: “La memorabile ribellione”
del 1° agosto 1677 e “I gravi incidenti” del 16 dicembre 1944
PALAZZOLO ACREIDE. Quando la
fame e la speculazione diventano intollerabili il popolo si ribella e scende in
piazza per protestare. E’ il momento in cui può succedere di tutto. Bastano
poche teste calde per trasformare l’agitazione in tumulti e scontri con serie
conseguenze per le persone e le cose: morti, feriti, assalti di popolo ai
magazzini colmi di derrate, assalti ai palazzi dei nobili, a quelli
istituzionali, giustizia sommaria, insomma, da una parte e dall'altra.
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Feste ed eventi
TOPONOMASTICANDO. D’Albergo
(Via D’Albergo 2a
a sx di via Roma)
La
via prende il nome dalla famiglia d’Albergo cha abitava al n. 42. Della casa
avita oggi rimane solo un interessante portale, mentre l’area su cui era sito
l’antico fabbricato è stata trasformata in un considerevole palazzo
condominiale con affaccio su via Roma. Su via D’Albergo ricade anche il plesso
eponimo della scuola primaria facente parte dell’I. C. Gabriele Iudica.
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Cesena. Gli aforismi di Raggi, il "cesellatore della zolla".
Cesena. Compiendo anche
a Cesena la mia passeggiata mattutina, qui sulla ciclopedonale lungo il fiume
Savio, oggi sono arrivato, come al solito, fino all'ippodromo.
Complice il sole e
la temperatura mite, piuttosto che ritornare al punto di partenza, vale a dire
al quartiere Martorano dove in via Urbini abitano Ilaria, Gianni e il mio
adorato nipotino Sebastiano, ho continuato il mio salutare footing imboccando
la pista sterrata dopo la passerella dell'ippodromo.
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Tradizioni costumi e curiosità
ERAN VENTUNO: Turiddu re telegrammi (Salvatore Magro)
Faceva
il fattorino telegrafico e portava a domicilio telegrammi e raccomandate, prima
servendosi di una bicicletta, poi di un Ciao rosso e dopo, infine, a piedi, e
sempre con la borsetta a tracolla sul davanti, anche quando era fuori servizio,
sempre nello stesso atteggiamento, come se continuasse a distribuire le urgenze
postali. Questa sua posa aveva finito con l’ingobbirgli un po’ le spalle,
listate da mattina a sera dalla cinghia della borsetta. Era gentilissimo con
chiunque, garbato, salutava sempre per primo: “i miei ossequi”, era la sua
frase ricorrente; parlava un italiano a modo suo ma accettabile e comprensibile
da chiunque. Era rispettoso e voluto bene da tutti.
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